Gräf & Stift: Questa Auto Ha ucciso Tutti i Suoi Proprietari
È più inquietante una casa infestata o guidare un'auto maledetta? Sono passati 130 anni da quando fu inventata l'automobile, da allora sono iniziate leggende su alcune auto misteriose, auto fantasma viste in una solitaria strada di notte, per poi scomparire nel nulla.
L'Auto di Francesco Ferdinando
In un museo in Austria si trova un'auto molto misteriosa. Per oltre un secolo la sua proprietà è passata attraverso numerosi personaggi. Ognuno dei quali sembra aver avuto un maledetto destino. La sua storia è iniziata con un duca austriaco, un certo Francesco Ferdinando, erede dell'impero austriaco, una delle più grandi monarchie d'Europa all'epoca. Franz doveva succedere al vecchio Francesco Giuseppe, il marito della leggendaria principessa Sissi.
Il 28 giugno 1914 l'arciduca nella sua auto una Gräf & Stift del 1910 assieme a sua moglie Sofia visitano la città di Sarajevo, ma furono colpiti a morte da un uomo che mirava all'unificazione della Jugoslavia. La loro morte fu solo l'inizio, poiché l'incidente innescò la prima guerra mondiale.
Nel corso della Grande Guerra il Generale Potiorek, governatore della Bosnia austriaca e comandante d’Armata, decide di utilizzare l'auto maledetta appartenuta all'arciduca Ferdinando. Il potere nefasto dell'auto è in concomitanza con la rovinosa sconfitta dell'esercito di Potiorek da parte proprio dei serbi. A fine del 1914 Potiorek viene allontanato dal commando. La delusione è tanta, al punto da perdere la ragione ed essere ricoverato in un manicomio.
Se questi episodi potevano sembrare solo delle coincidenze, meno dubbi ha lasciato la Gräf & Stift per nuovi avvenimenti. Due giorni dopo l'auto fu dato ad un Ufficiale di Stato Maggiore che perse la vita in un tragico incidente, uccidendo anche due contadini,
Dopo l'incidente, iniziarono a circolare i primi sospetti riguardo a possibili influenze negative emanate dalla vecchia auto, che fu quindi lasciata per anni in un magazzino. Al termine della guerra, il Governatore della nascente Jugoslavia decise comunque di riportare alla luce l'auto reale e, dopo averla riparata, la utilizzò per i suoi viaggi: in soli quattro mesi, l'auto fu coinvolta in quattro incidenti, nell'ultimo dei quali il Governatore sfortunato perse anche un braccio, portandolo a decidere di sbarazzarsi del veicolo maledetto.
L'auto fu venduta rapidamente a un medico, il dottor Srkis, che “era noto per deridere qualsiasi forma di superstizione”. Tuttavia, il suo scetticismo non fu sufficiente, poiché dopo pochi mesi la vettura venne trovata ribaltata, senza danni evidenti, e con il corpo privo di vita del dottor Srkis all'interno. La moglie, che continuò a usare l'auto, cadde presto in una profonda depressione e si tolse la vita poco dopo un viaggio a bordo della Gräf & Stift.
I funesti eventi continuarono: uno svizzero aggiustò la macchina per una gara. Durante la corsa sulle Dolomiti l'auto andò a schiantarsi contro una roccia provocando un'altra morte, quella del pilota.
Nonostante i danni, l'auto fu acquistata e riparata da un "ricco agricoltore". Un giorno, dopo un guasto, alcuni contadini l'agganciarono a un carro trainato da buoi per rimuoverla dalla strada; all'improvviso, "il motore si riaccese. L'auto fece un balzo spaventoso in avanti, travolgendo il carro, i buoi e i contadini", causando anche la morte del proprietario.
La maledetta vettura finì nelle mani di Tiber Hirshfeld, un meccanico rumeno, che ne cambiò il colore; tuttavia, le storie sulla macchina si erano ormai diffuse. Incapace di venderla, Hirshfeld decise di usarla personalmente. Come previsto, anche lui trovò la morte in un incidente che causò quattro vittime, portando a un totale di 16 decessi legati all'auto nel corso degli anni. Alla fine, la vettura fu esposta in un museo di Vienna, e la maledizione sembrò fermarsi.
Nonostante questi elementi, la leggenda dell’auto maledetta ha continuato a circolare nel tempo, trovando ancora oggi spazio su riviste e siti online. Anzi, la storia si è arricchita di nuovi inquietanti dettagli. Anche se non esistono prove certe che confermino la sequenza di tragici incidenti, alcuni hanno notato strane coincidenze legate alla targa originale dell'auto, AIII 118. Questa sigla, infatti, sembra richiamare la frase “Armistizio 11 novembre 1918”, ossia la data della fine della Prima Guerra Mondiale.
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